Viviani al Team Brilla: “Cosi’ si arriva in alto”

  • 18/04/2015

L’atleta del Team Sky ha trascorso un’intera giornata con i ragazzi della Selle Italia-Cieffe-Ursus

Un incontro a cuore aperto con un passato ancora recente, un incontro con un modello del presente a cui ispirarsi e dal quale imparare, sul piano ciclistico e non soltanto. Tutto questo è avvenuto per Elia Viviani e il Team Selle Italia-Cieffe-Ursus venerdì 17 Aprile, quando il team under 23 guidato da Ivan Parolin e Gian Pietro Forcolin ha avuto l’opportunità unica di condividere un’intera giornata con uno dei più importanti atleti del movimento italiano – su strada e su pista.

Dopo la “lezione magistrale” che nel mese di Marzo ha permesso loro di attingere alla conoscenza e la competenza di un grande ex come Silvio Martinello, stavolta è stato Elia Viviani a rendere speciale la giornata dei brillini, iniziata con due ore di allenamento con l’atleta del Team Sky in mattinata, mentre nel pomeriggio la Cofiloc School ha ospitato un incontro-dibattito, in cui la spontaneità e la lucidità del 26enne veronese di Isola della Scala hanno rapito per oltre due ore l’attenzione dei ragazzi del #SocialTeam.

Passato in questa stagione nelle fila della corazzata britannica dopo quattro anni fra Liquigas e Cannondale (e dopo aver concluso proprio nel Team Brilla la sua esperienza fra gli Under 23), Viviani ha spaziato su tutti gli aspetti della sua esperienza di giovane professionista: dal cambio di realtà e di metodi (“al Team Sky la cura del dettaglio è estrema, ma non va confusa con la rigidità ad ogni costo: il mio preparatore Rod Ellingworth ascolta e si fida molto dei miei feedback”), agli obiettivi del suo prossimo futuro (“Al Giro d’Italia sarò l’uomo del Team Sky per le volate, mentre fra le Classiche vedo Milano-Sanremo, Gand-Wevelgem e anche il Giro delle Fiandre”), all’affiancamento fra attività su strada e su pista.

A colpire i brillini è stata proprio la grande maturità di Elia, quasi sorprendente per un atleta ancora tanto giovane: “Pista e strada si può fare, e lo dimostra l’ultimo mondiale, quando ho trovato la condizione su strada e ho lavorato su pista per soli 10 giorni: sono tornato con un argento e un bronzo, e anche grazie all’esperienza del Team Sky so di poter spostare ancora il mio limite in vista di Rio. Su strada, esistono solo tre velocisti più forti di me sul piano della velocità pura: Kittel, Cavendish e Kristoff, ma Cav è quello che sbaglia meno di tutti. Io sono appena dietro di loro, ma non parto battuto contro nessuno.”

Il consiglio di Elia ai ragazzi è il logico risultato della sua esperienza: “Non lasciate mai che gli errori o le battute d’arresto vi scoraggino. Dalle sconfitte ho sempre ricavato la motivazione per rimettermi al lavoro e puntare ai prossimi obiettivi. Nel ciclismo, come nella vita, avere le idee chiare è fondamentale.”

“Voglio ringraziare di cuore Elia non solo per essere stato con noi in questa giornata, ma per la grande generosità con cui si è aperto ai ragazzi – ha commentato il Team Manager Gian Pietro Forcolin. “Viviani è un ragazzo su cui avrei scommesso già da giovanissimo, e che merita fino in fondo tutto quello che ha ottenuto fin qui. Spero che i nostri ragazzi capiscano la grande opportunità che rappresenta il confronto con queste personalità del ciclismo di ieri e di oggi, e che sappiano fare tesoro di tutto quello che hanno da insegnare e da condividere.”