Donato torna a ruggire al G.P. Liberazione

  • 25/04/2016

Buona prova per il padovano del Team Brilla, settimo al “Mondiale di Primavera”. Anche Rudi tra i protagonisti a Roma. Il DS Gemin: “Eccellente prestazione di squadra, questa e’ la strada giusta”

L’appuntamento con il 71° Gran Premio Liberazione era senza ombra di dubbio tra quelli più attesi della stagione Under 23, e il Team Brilla non si è fatto trovare impreparato sul circuito romano delle Terme di Caracalla, suggestivo campo di gara di quello che viene considerato il “Mondiale di Primavera”.

Tra le bellezze della “città eterna”, Riccardo Donato, al quarto anno nella categoria, ha ritrovato lo smalto che nell’Agosto scorso gli ha consentito di aggiudicarsi il Gran Premio Capodarco: con una bella azione nel finale, il padovano ha colto un settimo posto che lascia ben sperare in vista dei prossimi appuntamenti. Nella prima parte di gara è stato invece Filippo Rudi a infiammare la classica romana: il passista veronese, corridore sempre propenso alla battaglia, è stato tra i corridori più combattivi del Liberazione 2016. “Sono soddisfatto”, il commento a caldo del Direttore Sportivo della Selle Italia-Cieffe-Ursus, Marco Gemin. – “La prestazione di squadra è stata di alto livello. Filippo (Rudi) è stato un vero gladiatore, un instancabile punto di riferimento in vista del finale dove abbiamo ritrovato un Riccardo Donato in buone condizioni”.

Nella consueta lotta tra velocisti e attaccanti, l’edizione 2016 del Liberazione ha sorriso ai secondi. Il successo è andato a Vincenzo Albanese (Hopplà Petroli Firenze) che ha regolato in uno sprint a due il kazako Grigoriy Shtein (Astana City), unico atleta a resistere tra i fuggitivi della prima ora, mentre alle loro spalle è giunto sul traguardo un gruppetto di undici inseguitori, comprendente Riccardo Donato e regolato da Francesco Castegnaro (Palazzago).

L’azione promossa da Rudi e da altri sei atleti – Walker, Shtein, Borisov, Gomez, Ippolito e Mora – ha raggiunto un vantaggio massimo di circa 2 minuti, con la Hopplà a promuovere l’inseguimento in testa al plotone. Il gruppetto dei battistrada si è selezionato con il passare delle tornate grazie al ritmo imposto da Ippolito, Shtein e Rudi, mentre alle loro spalle Albanese ha rotto gli indugi rientrando in prima persona sulla testa della corsa.

A quel punto, il corridore della Hopplà si è lanciato nell’azione decisiva alla quale è riuscito a rispondere soltanto il giovane kazako, poi regolato allo sprint. “Purtroppo nel finale Rudi è rimasto un po’ in debito d’ossigeno”, ha aggiunto Gemin. – “Era in fuga da troppi chilometri e non è riuscito a rispondere all’allungo di Albanese che aveva davvero una bella gamba. Questa prestazione è una bella iniezione di fiducia in vista dei prossimi appuntamenti. Abbiamo raccolto meno rispetto a quanto seminato ma è questa la strada giusta da seguire per toglierci delle soddisfazioni”.

Il Team Selle Italia-Cieffe-Ursus si congratula con Vincenzo Albanese e la Hopplà Petroli Firenze.